Architetto e Designer
Cini Boeri in her studio (Courtesy Cini Boeri Archive)
Nata a Milano nel 1924, Cini Boeri si laureò in Architettura al Politecnico nel 1951.
Iniziò la sua carriera collaborando con Gio Ponti e Marco Zanuso, figure chiave del design italiano. Nel 1963 aprì il suo studio e intraprese un percorso indipendente ricco di successi.
Boeri si distinse per il suo approccio innovativo e funzionale, ponendo l’accento sull’ergonomia e sulle esigenze dell’utente.
Cini Boeri e Gio Ponti (1954)
Tra le sue opere iconiche, la poltrona “Bobo” (1967), il divano “Serpentone” (1971) e la seduta “Ghost” (1982).
Sofa “Bobo” (courtesy Arflex)
Sofa “Serpentone” (courtesy Arflex)
Poltrona “Ghost” (courtesy Fiam)
Attiva anche nell’insegnamento, Boeri tenne corsi al Politecnico di Milano e in prestigiose università internazionali. La sua influenza si estese oltre il design, abbracciando l’architettura, l’urbanistica e il dibattito culturale
Nel 1967, Boeri progettò per Franzi una collezione di valigie da lavoro chiamata “ABS Partner”.
Con un approccio estremamente innovativo, Boeri invertì le posizioni canoniche dei materiali, realizzando il guscio esterno delle valigie con resina sintetica (ABS, appunto) e la fodera interna con i pregiati pellami Franzi.
Per questi prodotti, Boeri ridisegnò persino il logo Franzi che veniva inciso sulle valigie e stampato sui loro contenitori di cartone.
Alcuni esemplari della collaborazione sono oggi custoditi nelle collezioni permanenti del MoMA di New York e della Triennale di Milano, a testimonianza della loro innovatività e dal loro valore artistico.
Negozio Franzi di Roma, disegnato da Cini Boeri (1968) (Courtesy “Cini Boeri, architetto e designer”, Silvana Editoriale (2004))
Inoltre, nel 1868, l’architetto progettò anche il negozio Franzi a Roma.
Incarnando perfettamente lo spirito del Modernismo, lo spazio fu progettato per mettere in risalto le creazioni di lusso Franzi, sempre più richieste dal jet set internazionale del tempo.
Interni su misura del negozio Franzi di Roma (1968)
(Courtesy Archivio Cini Boeri)