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A seguito della laurea in architettura, inizia la sua carriera lavorando presso lo studio di Gio Ponti, cui succederà nel 1962 al Politecnico di Milano nella cattedra di Architettura degli interni, arredamento e decorazione.
La sua figura professionale si identifica con quella del progettista integrale, per cui la logica dietro il disegno di una casa o di un mobile coincidono in quanto entrambe basate sulla cura dei dettagli e sulla funzionalità della persona che ne fruisce.
Il suo pensiero si concretizza nell’infondatezza della divisione fra esterno e interno. Nelle sue opere l’attenzione non viene posta tanto sugli spazi e sugli oggetti in sé ma sulla loro relazione.
L’architetto studia un’innovativa struttura modulare che funge al contempo da vetrina e da strumento espositivo interno, ottimizzando lo spazio e ridefinendo i tradizionali confini tra ambienti chiusi e aperti.
Tavolo a Farfalla, 1941Prova a fare nuovamente la ricerca